Mansarda, come renderla abitabile

Come rendere abitabile una mansarda? Questo il principale interrogativo ed esigenza di tutti coloro che dispongono di un sottotetto mansardato ed intendono renderlo abitabile. A tale scopo è fin da subito importante sottolineare che per realizzare una mansarda abitabile, la prima cosa da verificare è che lo spazio abbia i requisiti minimi per poter diventare di fatto abitabile.

Ecco tutto quello che dovete sapere per il recupero di un sottotetto.

Recupero di un sottotetto: principali vantaggi e requisiti

Il recupero di un sottotetto è un intervento che presenta numerosi vantaggi. In primis questa operazione consente di aumentare in modo considerevole il valore economico dell’immobile. Per poter rendere abitabile una mansarda, è tuttavia necessario che quest’ultima disponga dei requisiti minimi di abitabilità. Spesso vi sono infatti ambienti troppo bassi per essere realmente sfruttati o abitati: un esempio è rappresentato dai locali tecnici, caratterizzati da punti in cui il tetto tende a coincidere con il solaio.

Per convertire una soffitta in una mansarda è quindi necessario rispettare le disposizioni locali relative alle altezze minime richieste degli ambienti abitabili e il rapporto aero-illuminante, stabilito da norme igienico sanitarie specifiche.

Altezze minime di una mansarda

La normativa vigente nel nostro Paese stabilisce dei requisiti minimi relativi all’abitabilità di un sottotetto o mansarda. L’altezza minima dal pavimento al soffitto deve essere di 2,70 metri per un ambiente definito vivibile e di 2,4 metri per i locali di servizio (corridoi e bagni). Solamente i ripostigli e le cabine armadio potranno essere caratterizzati da un’altezza inferiore a quelle descritte.

Sempre in riferimento alla normativa nazionale è importante precisare che nei Comuni montani (per la precisione situati al di sopra dei 1000 metri di altitudine), a causa delle particolari condizioni climatiche e delle caratteristiche costruttive locali potrà essere consentita in deroga alla normativa, un’altezza di 2,55 metri per gli ambienti abitabili.

Le leggi regionali modificano poi la normativa nazionale, definendo un ulteriore parametro di riferimento, in aggiunta all’altezza minima di uno spazio abitabile. Trattasi dell’altezza media ponderale: essa viene calcolata dividendo il volume della parte di sottotetto la cui altezza superi quella minima, per la relativa superficie.

Infine è importante precisare che in molte Regioni sussistono delle speciali deroghe, non solo riguardanti i Comuni montani. Queste deroghe rendono di fatto abitabili anche sottotetti caratterizzati da altezze più limitate, o in alternativa permettono la possibilità di alzare il colmo del tetto.

Leggi Regionali per il recupero dei sottotetti: il rapporto aeroilluminante

In riferimento alla corretta illuminazione e al ricircolo d’aria all’interno degli spazi di un sottotetto o mansarda, il Decreto Ministeriale del 5 Luglio 1975 stabilisce che per ciascun locale abitabile, la grandezza della finestra dovrà essere proporzionata, così da garantire l’ingresso adeguato di luce naturale, non inferiore al 2 per cento. La superficie finestrata apribile non dovrà inoltre essere inferiore ad ⅛ della superficie complessiva del pavimento.

La normativa nazionale vigente nel nostro Paese stabilisce quindi un limite minimo aeroilluminante di ⅛ della superficie e fattore medio di luce diurna (Fmld) del 2 percento. L’applicazione di questo limite non significa necessariamente che l’ambiente risulti illuminato in modo adeguato. Dove sarà possibile, sarà dunque preferibile raggiungere valori ben superiori a quelli previsti dalla normativa nazionale, così da rendere i propri ambienti complessivamente più vivibili e confortevoli. Quanto enunciato è valido soprattutto per un sottotetto o mansarda, spazio che per la sua conformazione offre la possibilità di inserire più finestre per tetti che favoriscono l’ingresso di luce naturale nell’ambiente, raddoppiando così l’apporto luminoso, rispetto a quello garantito dalle classiche finestre.

In conclusione vogliamo precisare che per arrivare ad avere una stanza adeguatamente illuminata, sarà meglio arrivare a garantire un fattore medio di luce diurna, almeno del 4,5 per cento. Ad ogni modo, prima di iniziare la progettazione relativa ai lavori di recupero di un sottotetto è sempre importante rivolgersi al Comune nel quale risiede l’immobile, per verificare tutte le normative e le leggi vigenti. In alcune Regioni è prevista infatti la discrezionalità riservata al Comune di come agire e di quali lavori è possibile effettuare in un sottotetto.