Smart working: perché sempre più persone scelgono il lavoro agile

Nel linguaggio comune è sempre più in voga il termine smart working; cosa significa questa parola e quali sono i fondamenti che stanno alla base di questo concetto.

Cerchiamo di chiarire nei paragrafi successivi cos’è lo smart working e quanto esso sia importante per ottimizzare i processi produttivi nell’ambiente di lavoro, riducendo gli sprechi di tempo e massimizzando la resa.

Smart working, cos’è

Lo smart working o nella terminologia italiana “il lavoro agile” è una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato, disciplinata e stabilita dall’accordo delle parti unite da un rapporto professionale.

Nella fattispecie lo smart working potrà prevedere diverse forme di organizzazioni per cicli, fasi ed obiettivi prestabiliti, che non prevedono precisi vincoli di orario tradizionali e la presenza costante in un determinato luogo di lavoro, bensì una determinata flessibilità garantita dall’impiego dei moderni sistemi tecnologici.

In particolare, l’utilizzo di sistemi tecnologici digitali è oggi in grado di garantire un approccio al lavoro capace di incrementare la competitività ed agevolare le esigenze dei tempi di vita privata, diminuendo lo stress e al contempo massimizzando la qualità delle prestazioni professionali.

Il concetto di smart working prevede infatti lo svolgimento di talune attività professionali all’interno degli uffici e dei locali aziendali, unitamente ad altre attività svolte in remoto, da una postazione esterna agli spazi di lavoro.

Rapporto tra retribuzione e smart working

Per quanto concerne retribuzione e trattamento normativo “il lavoro agile” fa riferimento nel nostro diritto del lavoro al contratto collettivo e non al contratto nazionale.

Il testo originario del provvedimento prevede infatti che il lavoratore che svolge la professione e la prestazione professionale in modalità “agile”, avrà diritto ad un trattamento giuridico ed economico che non dovrà essere inferiore a quello comunemente applicato a coloro che svolgono le medesime mansioni totalmente all’interno dell’ufficio o degli spazi aziendali.

Il provvedimento precisa inoltre che le condizioni del lavoro agile sono stabilite dal contratto collettivo. L’accordo di smart working dovrà essere stipulato dalle parti per iscritto al fine della regolarità amministrativa e della prova.

Il lavoratore che opera in modalità di smart working avrà quindi diritto ad un trattamento retributivo e normativo non inferiore ai lavoratori che operano quotidianamente all’interno dell’azienda. La stipula dell’accordo di smart working potrà essere siglata a tempo determinato o a tempo indeterminato.

Da un punto di vista contrattuale è ammesso il recesso nell’ipotesi di giustificato motivo, anche per quanto riguarda un contratto a tempo determinato o a termine.

Quanti giorni è possibile lavorare in modalità di lavoro agile?

La quantità di giorni lavorativi e di tempo nei quali è possibile lavorare in modalità smart working dipenderà dal tipo di accordo stipulato dalle parti. Nel nostro Paese vi sono oggi aziende che consentono e contrattualizzano il lavoro a distanza e quindi non presso la sede aziendale per il tempo di uno, due giorni lavorativi a settimana.

Ovviamente tutto dipenderà da ruolo ricoperto dal lavoratore e dalle sue competenze specifiche.

I principali vantaggi dello smart working

Lo smart working o lavoro agile è una nuova tendenza che consente di aumentare notevolmente la produttività nei più svariati settori aziendali e comparti produttivi, grazie ad una migliore organizzazione delle giornate che avverrà grazie all’ottimizzazione del tempo a disposizione.

Una delle grandi rivoluzioni che caratterizza il mondo del lavoro contemporaneo è la possibilità di operare e lavorare da casa o da qualsiasi altro luogo, senza essere obbligati a trascorrere la maggior parte della giornata all’interno delle mura dell’ufficio aziendale.

Negli ultimi cinque anni si sono così sviluppate nuove figure professionali di freelance, liberi professionisti e lavoratori indipendenti operanti in ogni ambito professionale.

Secondo quanto riportato dai recenti dati Eurostat, circa 3,6 milioni di lavoratori italiani sono oggi lavoratori autonomi.

A partire dall’anno 2016 l’incremento dei lavoratori autonomi nel nostro Paese è quasi raddoppiato: circa il 30 per cento delle grandi realtà aziendali operanti nei più svariati settori ha negli ultimi anni operato delle politiche volte all’incremento dello smart working, superando di netto i dati del 2015 che registravano il 17 per cento delle aziende orientate al lavoro agile.

La recente evoluzione degli scenari che riguardano il mercato del lavoro, delineano la tangibile esigenza di ricavare il più possibile soluzioni lavorative smart, che si svolgono sempre più all’interno delle mura di casa.

SoHo – Small Office Home Office

Grazie allo sviluppo su scala globale dello smart working è stato recentemente coniato il termine di “SoHo”, acronimo di Small Office Home Office.

Il concetto espresso da questo termine non è altro che la necessità della creazione di posti di lavori volti sempre più all’insegna della massima praticità ed essenzialità e allo stesso tempo estremamente innovativi e in grado di trasformarsi per il lavoratore autonomo in spazi dotati di ogni comfort ed in grado di mettere il lavoratore il più possibile a proprio agio.

Consigli su come lavorare in smart working da casa

Digitalizzazione, connessione a internet e smart working

Un ruolo essenziale dello sviluppo dello smart working è certamente giocato dalla digitalizzazione e dalla interconnettività delle varie figure professionali tramite internet.

Perché si possa lavorare nel modo più efficiente possibile, la prima cosa della quale ogni azienda necessità è un’ottima connessione alla rete, necessaria, per comunicare, navigare e soprattutto inviare mail e documenti.

Per scegliere una connessione internet ottimale, sarà necessario valutare con il massimo scrupolo alcuni criteri importanti di natura tecnica, quali la velocità, la qualità del sistema e la stabilità.

Suggerimenti e consigli per lavorare in modalità smart office da casa

Per tutti i professionisti e lavoratori subordinati che operano in modalità di smart office, sarà necessario prestare attenzione ad alcuni aspetti fondamentali. Soprattutto per chi lavora da casa e trascorre molte ore al computer, alcune semplici regole possono rivelarsi estremamente importanti per la salute ma anche per la produttività.

Uno dei primi consigli è quello di scegliere delle sedie professionali ergonomiche per prevenire eventuali mal di schiena, viste l’elevato numero di ore che si passeranno seduti.

Un altro suggerimento per chi lavora da casa è quello di utilizzare scrivanie professionali e di design dove poggiare tutti i dispositivi che serviranno per svolgere il proprio lavoro. Qualora non vogliate scegliere una scrivania specifica, potreste optare per un piano tavolo con una base di design che si adatti perfettamente con gli arredi della propria casa.

Inoltre, sarà importante prestare attenzione alle seguenti regole: posizionare il monitor poco al di sopra dell’altezza degli occhi; mantenere una distanza corretta tra schermo del computer e volto; cercare di mantenere sempre una corretta postura ed evitare il più possibile movimenti ossessivi e ripetitivi; ogni 20, 30 minuti di lavoro cercare di fare 15, 20 minuti di pausa ed alzarvi dalla vostra postazione, distogliendo lo sguardo dallo schermo; cercate di fare due passi e camminare nel corso delle vostre piccole pause; cercate di non lavorare mai con la presenza di poca luce.

Aprite ogni due, tre ore le finestre per rinfrescare l’ambiente e depurarlo; regolate con la massima cura la luminosità dello schermo; infine ritagliatevi del tempo per fare un po' di esercizio fisico primo o dopo la vostra giornata di lavoro.

Queste semplici regole vi aiuteranno ad aumentare il vostro benessere e a diminuire lo stress lavorativo.

Essere sempre raggiungibili dal datore di lavoro in regime di smart working

Per il regime di smart working, sarà necessario che lavoratore subordinato e datore di lavoro definiscano delle fasce orarie precise di disconnessione; lo scopo di tale definizione sarà evitare di incorrere nel rischio che il lavoratore diventi di fatto schiavo di un regime di connessione permanente.

Per questa ragione è bene precisare che alcune aziende francesi e tedesche hanno recentemente raggiunto degli accordi specifici per evitare il fenomeno dell’interconnessione perenne o “always on”.

In particolare, negli ultimi mesi vi è un importante dibattito pubblico e politico in Francia relativo all’inserimento dei diritti alla disconnessione nell’ordinamento.

Questo tema è particolarmente attuale tra l’opinione pubblica ed estremamente delicato: non potrà pertanto essere lasciato all’improvvisazione ma normato adeguatamente.